Gianni non poteva fare a meno, quando andava al supermercato, di acquistare quei prodotti che offrivano ricchi premi ai consumatori più affezionati.

Il monolocale in cui viveva era diventato un magazzino di prodotti alimentari acquistati soltanto per riuscire a raccogliere i punti necessari per ottenere il premio promesso.

Quando aveva l’impressione di avere acquistato troppe cose diceva a se stesso che in ogni caso, considerata l’inflazione, tutti quegli acquisti rappresentavano un vero e proprio investimento.

Qualche volta gli accadeva di dover consumare certi prodotti dopo la data di scadenza, ma non se ne preoccupava troppo. Le case produttrici, ne era convinto, anticipavano senz’altro per motivi di prudenza la data entro la quale il prodotto doveva essere consumato.

Forse non avevano più le caratteristiche organolettiche che avevano nel momento in cui era stato confezionato, ma il gusto certamente non ne soffriva.

Molti, dei pochi oggetti che decoravano il suo monolocale, erano omaggi che provenivano dalla storia della sua vita, dalle sue raccolte di punti.

Il telefono trasparente lo aveva ottenuto in omaggio raccogliendo duemila punti staccati da altrettante bottiglie di acqua minerale, milleottocento delle quali occupavano ancora buona parte del monolocale.

Il televisore con videoregistratore incorporato era il frutto dell’acquisto di tredicimila saponette il novantanove per cento delle quali si trovava ancora stipato nel piccolo bagno.

Quando Gianni ritornava dal lavoro poteva finalmente apprezzare il profumo penetrante delle sue saponette. Per rilassarsi inseriva nel videoregistratore la cassetta sulla quale aveva registrato più volte gli intermezzi pubblicitari che preferiva.

Riscaldato il contenuto di una scatola di fagioli si accomodava sulla sua unica poltrona e assaporava l’intensa soddisfazione di chi sente intorno a se il calore della sua casa.

Da qualche tempo la sua dieta era a base di pasta, parmigiano e tanti, tanti fagioli. Con poco meno di trecento punti "Fagiolì" avrebbe ottenuto in premio una bellissima bicicletta per bambini.

Gianni non aveva figli, ma la sua vicina di casa aveva una bella bambina che desiderava tanto una bicicletta. Un giorno, rientrando dal lavoro, Gianni aveva notato che Nicoletta faceva finta di andare in bicicletta. Qualche giorno dopo

facendo la spesa nel suo ipermercato preferito vide la pubblicità dei fagioli "Fagiolì". Gli vennero le lacrime agli occhi pensando che mangiando qualche fagiolo in più avrebbe reso felice Nicoletta.

Terminata la cena era sua abitudine dedicare almeno mezz’ora ad appiccicare i punti staccati dalle etichette dei suoi prodotti preferiti sulle relative schede di raccolta.

Era un’occupazione che lo appassionava più di ogni altra cosa.

Per creare un’atmosfera gradevole faceva suonare la colonna sonora della sua pubblicità preferita, quella della carta igienica "Milleusi". Il profumo di lavanda delle sue saponette all’olio d’oliva si impregnava nei suoi vestiti, nei suoi capelli, nelle sue viscere tanto che chiunque lo avrebbe considerato nauseabondo. Gianni invece si era affezionato alle sue saponette come ai fagioli come alle bottiglie di acqua minerale che arredavano la sua casa.

Di tanto in tanto si domandava se non fosse il caso di cercare una casa più grande. Purtroppo una casa più grande gli avrebbe impedito di continuare le sue raccolte perchè gran parte delle sue risorse economiche sarebbero state assorbite dall’affitto più oneroso.

Fortunatamente la sua vicina gli permetteva di utilizzare la sua cantina in cambio di un piccolo prelievo sui prodotti immagazzinati.

Incollando i punti staccati dagli ultimi acquisti si rese conto che un punto "Fagiolì" risultava difettoso. Una nuvola si sbavature di inchiostro lo rendevano irriconoscibile. Gianni sentì il suo stesso sangue ribollire nelle vene.

La casa produttrice dei fagioli glielo avrebbe riconosciuto valido o non era forse meglio evitare contestazioni e appiccicare al suo posto un punto stampato a regola d’arte?

In ogni caso dover rinunciare a quel punto gli procurava un sentimento di sofferenza.

Per tutta la notte Gianni non riuscì a chiudere occhio. Nemmeno la conta delle bottiglie di acqua minerale servì a fargli prendere sonno.

Alle prime luci dell’alba decise che avrebbe telefonato alla premiata ditta "Fagioli Sopraffini S.p.a." allo scopo di ottenere precise istruzioni sul comportamento che avrebbe dovuto adottare nei confronti di quel punto malriuscito.

Ormai mancavano pochi minuti alle otto. Gianni alzò la cornetta del suo telefono trasparente e compose il numero verde della premiata ditta...

- Buongiorno, risponde la segreteria telefonica della "Fagioli Sopraffini S.p.a."... Vi sono piaciuti i nostri "Fagiolì"?

Se vi sono piaciuti premete il tasto che corrisponde al numero uno...

Se non vi sono piaciuti premete il tasto che corrisponde al numero due...

Se vi sono piaciuti "così, così" premete il tasto che corrisponde al numero tre...

Se avete bisogno di comunicare con qualcuno di noi premete il tasto che corrisponde al numero quattro....

Gianni si affrettò a premere il tasto contrassegnato dal numero quattro.

- I nostri uffici sono momentaneamente chiusi. Vi preghiamo di riprovare più tardi...

La delusione di Gianni era grande. Non avrebbe mai immaginato una simile indifferenza...

Abbassata la cornetta del suo amato telefono Gianni si rese conto del fatto che era tardi, bisognava affrettarsi, doveva andare a lavorare.

Il suo lavoro, estremamente noioso, gli permetteva di pensare alle cose che lo interessavano maggiormente. Per tutta la giornata lavorativa Gianni non pensò ad altro che a quel punto riuscito male.

La cosa che lo faceva arrabbiare di più era il fatto che il suo orario di lavoro e quello degli uffici della premiata ditta "Fagioli Sopraffini S.p.a." coincidessero perfettamente.

Non rimaneva altro da fare che accelerare i tempi della sua raccolta di punti al termine della quale avrebbe ottenuto in omaggio un telefono cellulare.

Pertanto si recò al più vicino supermercato per acquistare trentasette panettoni ricoperti di cioccolato e farciti con crema alla nocciola.

Il più vicino supermercato però disponeva di appena sei confezioni dei suddetti panettoni, così Gianni dovette visitare altri sette supermercati per raccogliere il numero di punti necessario.

Per non perdere tempo staccò i punti dalle confezioni in automobile, li incollò sull’apposita scheda e spedì la spedì all’istante alla premiata ditta "Magica Panettoni S.p.a.".

Tuttavia, dopo quindici giorni da agonia diurna e di insonnia notturna, decise di acquistare un telefono cellulare senza aspettare quello che doveva ricevere in omaggio. Un impiegato della "Magica Panettoni S.p.a." aveva risposto al suo telegramma di sollecito con una lettera nella quale lamentava i ritardi nelle consegne dei telefoni in questione.

Finalmente in possesso di un telefono cellulare a Gianni non rimase altro da fare che attendere il momento giusto per telefonare direttamente dal suo ufficio.

Il centralinista della ditta per la quale lavorava aveva ricevuto l’ordine di non dare corso alle telefonate personali. D’altra parte Gianni ci teneva molto a difendere la riservatezza della sua vita privata...

L’impiegato della "Fagioli Sopraffini S.p.a." gli disse che non era il caso di preoccuparsi tanto per un punto malriuscito, che senz’altro il suo collega addetto al controllo delle schede glielo avrebbe passato per buono, che in tutte le schede c’era qualche punto di dubbia provenienza, che le casalinghe più anziane addirittura confondevano le raccolte e mescolavano punti diversi, che, in ogni caso, se proprio voleva essere certo del buon fine della sua raccolta poteva comportarsi nei seguenti due modi:

- cestinare il punto sospetto e sostituirlo con un altro meglio riuscito;

- inviare una lettera spiegando il caso suo, allegando una fotocopia ben fatta del punto in questione.

Naturalmente Gianni optò per la seconda soluzione. Per ottenere una fotocopia ben fatta di quel punto mal riuscito dovette visitare una decina di cartolibrerie.

Infine le fotocopie risultarono tutte uguali, così fu sicuro di avere fatto del proprio meglio. Sul retro di ogni fotocopia chiese gentilmente al titolare della cartolibreria di apporre il suo timbro e se poi non gli fosse dispiaciuto anche la propria firma.

Prima di spedire la lettera con le dieci fotocopie che aveva deciso di allegare si preoccupò di telefonare a un suo amico avvocato per sapere se non era il caso di apporre su ogni fotocopia una marca da bollo.

Grazie al cielo il suo amico lo rassicurò alquanto dicendogli che dieci fotocopie sottoscritte da dieci titolari di cartolibrerie erano già qualcosa al di fuori del comune, con le marche da bollo sarebbe stata una cosa decisamente spassosa...

Spedito il malloppo alla suddetta premiata ditta non gli rimase da fare altro che attendere.

Ogni giorno verso le dieci del mattino, grazie al suo nuovo telefono cellulare, telefonava alla sua vicina di casa pregandola di scendere fino al piano terreno per verificare l’eventuale presenza nella sua cassetta delle lettere di qualsiasi cosa che non avesse carattere pubblicitario.

Se alle dieci il postino non era ancora passato richiamava verso le undici.

Infine, dopo centinaia di telefonate, decise di sostituire il punto difettoso con un altro punto che peraltro sarebbe risultato sovrabbondante rispetto al numero necessario per completare la raccolta.

Quando Gianni ne faceva una questione di principio dimostrava la sua cocciutaggine fino a quando, stremato, era costretto a cedere dall’approssimarsi della scadenza del concorso.

Spedita la scheda che gli avrebbe permesso di ottenere gratuitamente una bicicletta per bambini non gli rimase da fare altro che inserire nel videoregistratore la sua cassetta preferita e riscaldare il contenuto di una scatola di fagioli.

L’atmosfera del suo appartamento era perfetta. Il profumo delle saponette si armonizzava con quello dei fagioli riscaldati il giorno prima, nonché con quello dei fagioli riscaldati i giorni precedenti e le scoregge dozzinali di Gianni.

Con la complicità dell’inverno aleggiava una nebbiolina dovuta alla scarsa aerazione del locale. Qua e là si intravedevano le sagome delle bottiglie piene della sua acqua minerale preferita, oltre, naturalmente, i lampi di luce incoerente che provenivano dal televisore.

Comodamente seduto sulla sua poltrona imbottita d’acqua Gianni stava godendosi la serata consultando un opuscolo pubblicitario sul quale erano elencati gli omaggi relativi a diversi prodotti alimentari.

In particolare lo colpiva l’offerta collegata all’acquisto di duecentomila confezioni di pasta "Borello". Per soli duecentomila mezzi punti avrebbe ottenuto la favolosa Crinsch 812, automobile sportiva tra le più desiderate.

In ogni caso, se non fosse riuscito a raggiungere la quota di duecentomila mezzi punti, con centomilasettecento mezzi punti avrebbe ottenuto un servizio per dodici persone in argento purissimo. Ovviamente tra i due premi non c’era paragone.

Gianni pensò che per l’azienda produttrice di pasta doveva trattarsi di una specie di scommessa, come d’altra parte molti acquistavano azioni in borsa e altri preferivano andare a farsi ripulire le tasche direttamente al più vicino casinò.

La pasta "Borello" era un po’ più cara delle sue concorrenti e duecentomila confezioni della stessa rappresentavano una sfida autentica, un impegno economico senza pari nella storia "monetaria" di Gianni...

Tuttavia il nostro eroe non era certo il tipo che si arrendeva alle prime difficoltà... Soprattutto gli pareva di dover compiere una specie di missione contro tutte quelle aziende che proponevano premi impossibili da ottenere con il solo scopo di creare un’immagine falsamente generosa...

Il suo cervello era un vero elaboratore di dati, il migliore dei processori che si potevano trovare in commercio... Non erano trascorsi che pochi attimi dall’istante in cui era venuto a conoscenza di quel nuovo concorso a premi che già immaginava tutta una serie di strategie volte a raggirare gli evidenti ostacoli che presentava la sua nuova impresa.

I dirigenti della "Pasta Borello S.p.a." avevano commesso un errore grossolano: si erano dimenticati di riportare sugli opuscoli la data di scadenza del concorso.

Quel documento sicuramente aveva validità contrattuale, pensò Gianni, il che significava che si poteva ottenere la favolosa Crinsch in qualsiasi momento futuro in cui si fosse in grado di dimostrare il possesso dei duecentomila mezzi punti.

Tuttavia non si poteva di certo programmare di entrare in possesso di quell’automobile all’età della pensione: occorreva inventare qualcosa...

Con carta, penna e una calcolatrice tascabile a portata di mano Gianni si concentrò nella progettazione della sua strategia...

Dieci anni, ci volevano dieci anni per acquistare duecentomila confezioni di pasta "Borello", risparmiando fino all’ultima lira del suo misero stipendio.

Forse era possibile accorciare i tempi richiedendo un adeguato finanziamento alla sua banca. In tal caso sarebbero stati sufficienti quattro, cinque anni al massimo.

Gianni non aveva certo intenzione di perdere tempo: decise che l’indomani sarebbe andato in banca a presentare la domanda di finanziamento.

La videocassetta girava, Gianni la sua Crinsch sognava...

Quella notte dimenticò persino di indossare il suo pigiama preferito, quello che aveva trovato in un fustino del detersivo "Lava che ti passa...".

Il giorno dopo, dal suo ufficio, grazie al suo telefono cellulare, chiamò immediatamente la sua banca per ottenere un appuntamento.

Naturalmente con la concorrenza che c’era in quel periodo gli fu accordato un appuntamento per quel giorno stesso durante la pausa per il pranzo.

Fiducioso di poter sbrigare la faccenda evitando perdite di tempo, Gianni si preoccupò di preparare subito le fotocopie di quei documenti che vengono richiesti ovunque: dichiarazione dei redditi, codice fiscale, stato di famiglia, certificato di residenza e perchè no? visto che ce l’aveva nel portafoglio anche dell’ultima analisi del sangue. Così si sarebbero resi conto del fatto che godeva di ottima salute, quindi era un soggetto più che affidabile.

Il ragionier Pautasso lo salutò molto cordialmente, dopo di che si affaccendò immediatamente nel compito di intestare una cartellina al nostro eroe.

- Lei si chiama?...

- Gianni Defilippi...

- Che tipo di lavoro svolge?

- Impiegato... Sono addetto alla contabilità di un’azienda di trasporti...

- E’ stato assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato?

- No, lavoro interinale... La ditta aveva bisogno di un contabile per qualche mese, così ha telefonato alla mia agenzia.

- Quindi contratto di lavoro a tempo determinato...

- Si ma non è un problema... Poi mi manderanno a lavorare da un’altra parte.

Anzi il datore di lavoro mi ha già promesso che se ero all’altezza della situazione mi riassumeva lui per un altro periodo di pari durata.

- Quindi un altro periodo pari a...

- Tre mesi. E così via di tre mesi in tre mesi salvo qualche periodo di lavoro in nero per giustificare la necessità di lavoro interinale...

- Interessante... Quindi lei giudica sicuro il suo posto di lavoro...

- Sì, è da due anni che lavoro lì! Le ho portato la dichiarazione dei redditi. Come può vedere guadagno ben la metà dello stipendio di un impiegato dell’ufficio postale... Mica facile al giorno d’oggi! C’è una concorrenza spietata... Quei rompiscatole che protestano sempre si ritrovano subito a spasso... Il fatto che nonostante il tipo di contratto continuo a lavorare per la stessa azienda è una garanzia...

- In un certo senso sì, ma il nostro comitato...

- Le ho portato anche l’esame del sangue... Alle agenzie fa sempre piacere... Caso mai uno dovesse andare a lavorare in miniera...

Il fatto che sono sano come un pesce è un’altra garanzia! Un collega mi ha detto che il finanziamento glielo avete fatto perchè aveva tutte le garanzie necessarie... Io non me ne intendo, ma più di così!

Tra l’altro spendo molto poco per il vitto... Ho fagioli per una vita!

- Parenti?

- Solo al mondo... Non ho figli a carico!

- E... a proposito del finanziamento... Che tipo di investimento pensava di realizzare?

- Dovrei acquistare duecentomila confezioni di pasta.

- Per il terzo mondo?

- No, per staccare i punti dalle confezioni, o meglio, i mezzi punti...

- Una raccolta di punti?

- Certo, ma si tratta di un investimento. Con duecentomila mezzi punti si ottiene

la famosa Crinsch 812...

- Quanto varrebbe questa famosa Crinsch?

- Non saprei... senz’altro un sacco di soldi...

- Ma le pare conveniente acquistare tutta quella pasta per una Crinsch?

- Certo, perchè la Crinsch è in omaggio!

- Allora... non mi resta che sottoporre la sua domanda al consiglio di amministrazione... Penso che la prossima settimana dovremmo essere in grado di darle una risposta, spero affermativa...

Accomiatatosi dal rag. Pautasso, Gianni non aveva il minimo dubbio che il finanziamento da lui richiesto potesse essere respinto.

Intimamente convinto della bontà delle sue intenzioni diede inizio a una ricognizione dei principali ipermercati della regione per valutarne le scorte di "Pasta Borello", calcolare i tempi di approvvigionamento, intervistare i commessi...

- Scusi... dico a lei... se qualcuno acquistasse in un colpo solo tutta la "Pasta Borello" quanto tempo impiegate a riempire nuovamente lo scaffale della stessa?

- Mezz’ora, da quando l’addetto lo segnala...

- Non le pare un po’ troppo?

- Ma... veda lei... abbiamo anche altro da fare...

Ritornando a casa Gianni incontrò un suo vecchio amico, un amico d’infanzia.

- Ciao! Quanto tempo è che non ci vediamo...

- Un secolo!

- Ti sei sposato?

- No... Tu?

- Io si... Ho due figli, due maschietti... Mia moglie vende abbigliamento di marca... Io vendo automobili... Tu cosa fai di bello...

- Lavoro interinale, ma mi riconfermano ogni volta perchè sono bravo... Nel tempo libero raccolgo punti dalle confezioni...

- Interessante, dovremmo vederci più spesso...

- A proposito, forse tu sai dirmi quanto costa una Crinsch 812...

- Costa cento milioni... Avevi intenzione di acquistarla?

- No, mi piacerebbe riceverla in omaggio.

- Ahh! Non si sa mai...

- Mai fatto delle raccolte di punti?

- Mai!

- Ti sei perso un sacco di omaggi...

- Sai... il problema è che ho poco tempo libero a disposizione... con due figli...

- Non è che per caso mangiate la "Pasta Borello"?

- Sì, mi pare...

- E non vi interessano le raccolte di punti dalle confezioni?

- No!!!

- Ti spiacerebbe darmi il tuo indirizzo... Anche il tuo numero di telefono...

Vi pregherei di non prendere decisioni affrettate... Recuperate dalla pattumiera tutte le confezioni di "Pasta Borello" che avete cestinato incautamente... Uno di questi giorni verrò a trovarvi e vi spiegherò...

Allibito il vecchio amico di Gianni non osava opporre resistenza né porre domande. Forse era il caso di cambiare pasta.

- Scommetto che i bimbi mangiano un sacco di pasta...

- No, direi che preferiscono il cioccolato...

- Tua moglie...

- No, l’unico che mangia la pasta sono io!

- Peccato. Non hai mai pensato di fare una piccola scorta di pasta? Con i tempi che corrono chi ha dei bambini deve prendersi delle responsabilità!

Sempre più allibito il vecchio amico di Gianni spiegò che aveva un impegno e che di conseguenza non poteva trattenersi oltre.

Rimasto solo Gianni cominciò a sognare un mondo di vecchi amici totalmente disinteressati alle raccolte di punti che lo aiutavano a raggiungere il suo scopo.

Per lui si sarebbe trattato di un bel risparmio...

Forse a casa aveva ancora un elenco dei compagni di scuola con i relativi numeri di telefono. L’ultimo anno di ragioneria tutti i compagni si erano ripromessi di tenersi in contatto, sostenendo che non era giusto non vedersi più soltanto perchè la scuola era finita.

Purtroppo quell’elenco risultò introvabile... Per alcuni giorni Gianni non riuscì a darsene pace. Una sera telefonò a Beppe, il compagno che aveva incontrato casualmente, per domandargli se per caso non avesse una copia di quell’elenco.

Seccato, l’ex-compagno gli rispose che non aveva il tempo di cercarlo.

Accantonata l’idea di contattare i suoi vecchi compagni di scuola decise di telefonare alla sua banca per sapere se il finanziamento che aveva richiesto poteva finalmente essere erogato.

Purtroppo, gli spiegò il ragionier Pautasso, un qualche comitato della banca aveva respinto la sua richiesta per chissà quale motivo dato che lui, personalmente, aveva raccomandato l’approvazione della proposta di finanziamento... considerato che si trattava di un buon cliente... ma la direzione si preoccupa eccessivamente delle garanzie... poi quella faccenda del lavoro interinale... e tutti quei punti... sicuramente la pasta in esubero si sarebbe deteriorata... non era possibile ipotecarla... di solito servono delle garanzie reali...

Gianni rimase senza parole. Si limitò a ringraziare il ragioniere per la sua cortesia, ma la sua anima non era più la stessa... i suoi valori non erano più gli stessi... persino il suo futuro non era più lo stesso.

Improvvisamente incominciò a pensare che la sua condizione, la sua stessa esistenza non erano più affidabili.

Il giorno seguente, di ritorno a casa dopo il lavoro, trovò nella buca delle lettere un volantino che pubblicizzava la possibilità di ottenere finanziamenti senza particolari garanzie.

Gianni telefonò immediatamente alla "Fin-facil" per ottenere un appuntamento.

La voce di un’impiegata molto gentile gli fissò un appuntamento per il giorno seguente.

Di nuovo colmo di speranza Gianni decise di inserire nel videoregistratore la sua cassetta preferita e di scaldare il contenuto di una scatola di fagioli.

Fuori pioveva a dirotto. Gianni godeva dell’intimità del suo monolocale ben rifornito.

Certe sere, cenando, si domandava che cosa potesse desiderare dalla vita che ancora non avesse. Naturalmente la risposta non poteva che essere: "Mi manca soltanto la Crinsch 812!".

A qualcuno nelle condizioni di Gianni sarebbe mancata una compagna con la quale condividere le gioie e i dolori della vita, collaborare per raccogliere i mezzi punti necessari per le raccolte in comunione di beni....

Gianni era fatto così... Proprio non ci pensava!

Il giorno successivo Gianni trovò nella cassetta delle lettere un avviso dell’ente Poste che lo avvisava della disponibilità presso lo stesso di un pacco da ritirare il cui mittente era la "Magica Panettoni S.p.a.".

Finalmente era arrivato il telefonino! Che farne però, ora che disponeva di un altro telefonino acquistato a sue spese... Contemporaneamente ricordò che da qualche parte in casa doveva esserci un panettone ancora da consumare...

Fra le cataste di acqua minerale, dopo alcuni minuti di ricerca affannosa, Gianni riuscì a trovare quel panettone... naturalmente scaduto... ma Gianni aveva digerito cose ben peggiori di un panettone scaduto tra l’altro da pochi giorni.

Quella sera aveva più fame del solito. Senza rendersene conto inghiottì in pochi minuti mezzo chilo di panettone.

Lo stomaco di Gianni cominciò a dare segni di nervosismo... Dopo centinaia di migliaia di noiosissimi fagioli quel panettone era la goccia che faceva traboccare il vaso. Il giorno successivo Gianni dovette annullare l’appuntamento che aveva richiesto con tanta insistenza alla "Fin-facil". Tale circostanza gli dispiacque enormemente. Decise di soffrire in silenzio, di rifiutare ogni cura... era finita... La Crinsch non sarebbe mai stata sua. Telefonò alla sua vicina di casa pregandola di andare a ritirare il telefono portatile e di tenerselo in sua memoria...

La vicina di casa naturalmente si allarmò pensando che Gianni avesse deciso di compiere un gesto clamoroso... o che non fosse altro che un modo per chiedere aiuto...

Pertanto si permise di bussare alla porta di Gianni e di entrare nel suo monolocale la cui porta di ingresso non era mai chiusa a chiave...

Quando lo vide sdraiato su letto con gli occhi rivolti verso il soffitto pensò che ormai non ci fosse più nulla da fare... Gianni invece stava meglio, soltanto non se la sentiva di alzarsi dal letto.

La sua vera malattia era la delusione... I suoi occhi vedevano la Crinsch dappertutto... Gli impacchi di ghiaccio che la sua vicina gli posava delicatamente sulla fronte lo infastidivano parecchio... Non riusciva a proferire parola, così la sua vicina non sapeva che cosa fare.

Nel frattempo la figlia della vicina aveva trovato il telefono portatile. Non sapendo cosa farne di meglio decise che sarebbe stato bene nel forno vicino alle patate che stavano cuocendo. Il telefono si mise a squillare disperatamente....

Il televisore di Gianni trasmetteva le immagini di un conflitto armato tra la Nato e la Serbia. La vicina di Gianni si domandava che cosa fosse la Nato e come mai ci si doveva considerare in guerra... Gianni continuava a fissare il soffitto e a pensare alla Crinsch. Il dolore che provava lo interessava meno dell’eventualità di ottenere un finanziamento dalla prima finanziaria che fosse interessata al suo progetto... o lo interessava soltanto nel senso per cui il giorno successivo, se quell’intossicazione non dava segni di guarigione, non sarebbe riuscito a recarsi all’appuntamento con la "Fin-facil".

La vicina di casa decise che per evitare ogni responsabilità nel caso di un aggravamento delle condizioni di Gianni era opportuno richiedere l’intervento del pronto soccorso.

In men che non si dica Gianni si ritrovò in ospedale, nella stessa stanza dove si trovava ricoverato il ragionier Pautasso. I medici spiegarono a Gianni che aveva l’appendicite e che era necessario intervenire d’urgenza. Il ragionier Pautasso gli spiegò che si trovava lì per via di un’ernia...

Dopo un paio di fleboclisi, l’esame del sangue, la visita dell’anestesista, Gianni fu trasferito in sala operatoria. Per qualche minuto non poté sognare la Crinsch che tanto desiderava... Sette punti di sutura e Gianni fu rispedito in camera, dove la sua vicina di casa lo aspettava con una certa emozione... come se fosse a lui legata da chissà quale sentimento... Alcune lacrime solcarono le sue guance. In fondo Gianni non si era mai lamentato del baccano che produceva la sua figliola. Gli altri vicini di casa la assillavano di continuo con insulti gratuiti non appena la sua bambina lasciava cadere qualcosa sul pavimento o accendeva il televisore a tutto volume o prendeva a martellate il pavimento...

Le pareti della casa di Gianni erano così ben isolate acusticamente dalle bottiglie di acqua minerale che proprio non aveva motivo di lamentarsi della vitalità che si manifestava nell’appartamento contiguo al suo.

Sette giorni dopo Gianni fu rispedito a casa. Nella cassetta delle lettere c’era un avviso che lo invitava a ritirare un pacco presso l’ufficio postale.

Gianni pregò la sua vicina di andare a ritirarlo per conto suo.

Era la bicicletta. Gianni ne fu felice. Non era la Crinsch, ma la figliola della sua vicina avrebbe finalmente posseduto una bicicletta, e soprattutto non gli era costata niente, era un omaggio...

Il giorno successivo Gianni si affacciò alla finestra nell’intento di vedere la figliola della sua vicina andare in bicicletta.

Quello che si presentò ai suoi occhi fu una bicicletta nuova appoggiata a un pilastro dell’edificio e la figliola che continuava a fare finta di andare in bicicletta.